giovedì 26 settembre 2013

3 ottobre 2013 - Commemorazione del Transito di San Francesco d'Assisi nel Santuario di Sant'Antonio a Milano

        Commemorazione del Transito di S.Francesco
        
         ore   18.00   Vespri 
         ore   18,30    Santa Messa - Transito                                   



Altare di San Francesco
 nel Santuario di Sant'Antonio di Padova, Milano



Leggenda dei tre compagni

Capitolo XVII

DELLA MORTE DEL BEATO FRANCESCO E COME, DUE ANNI PRIMA, AVEVA RICEVUTO LE STIMMATE DEL SIGNORE NOSTRO GESU' CRISTO.


[1482]    68      Vent'anni erano trascorsi da quando Francesco, uomo apostolico, aveva aderito perfettamente a Cristo, seguendo la vita e le orme degli apostoli. L'anno della Incarnazione del Signore, 1226, al 4 di ottobre, domenica, egli migrò felicemente a Cristo, conquistando il riposo eterno dopo tanti travagli, e presentandosi degnamente al cospetto del suo Signore.

     Un suo discepolo, famoso per santità, vide l'anima di Francesco in forma di stella, avente le dimensioni della luna e splendente come il sole, sorretta da una nube candida, levarsi da una distesa di acque e salire dritta al cielo.
     Molto egli aveva faticato nella vigna del Signore, sollecito e fervente nelle orazioni, nei digiuni, nelle veglie, nelle predicazioni e peregrinazioni evangeliche, nella cura e compassione verso il prossimo, nel disprezzo verso se stesso: e ciò dai primordi della conversione fino al giorno che migrò a Cristo.
     Aveva amato Gesù con tutto il cuore, tenendo costantemente nel pensiero il suo ricordo sempre lodandolo con la parola e glorificandolo con le sue opere fruttuose. Amò Dio con tanto ardore e profondità, che al solo udirlo nominare, come si sentisse liquefare il cuore, effondeva il suo animo commosso, dicendo: "Cielo e terra dovrebbero chinarsi al nome del Signore! [1Cel. 88; AP 46; LEE 8 - 1Cel  110; 2Cel . 217; Leg. mag. 14,6].


Tratto da Fonti Francescane, Editrice Efr,  Padova, 2012



Fonti Francescane
di 
Editore: Efr
Informazioni: terza edizione rivista e aggiornata, edizione tascabile. - pp. 2366, Padova 
Stampato: 2012-01-01
Codice: 978888135026



Scritti e biografie di San Francesco d'Assisi.
Cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano.
Scritti e biografie di Santa Chiara d'Assisi.
Testi normativi dell'Ordine Francescano Secolare.

sabato 6 luglio 2013

Sant'Antonio fra terra e cielo - Basilica Santuario Sant'Antonio di Padova a Milano


Chissà quante persone hanno visto la statua di Sant'Antonio da quando, nel lontano 1930, fu collocata sopra il campanile del santuario! Stranamente orientato verso il nord, verso la periferia di Milano, verso i quartieri che si sarebbero sviluppati negli anni successivi, sant'Antonio guarda verso il futuro, verso e oltre i confini, uomo di frontiera.
Dall'alto del campanile continua a dominare con un colpo d'occhio miriadi di persone. La gente del quartiere di Porta Volta, che nei decenni si era fatta sempre più popolosa, tanto da richiedere che il nostro santuario diventasse parrocchia per questa zona della città, ma che poi ha iniziato a lasciare gli spazi delle abitazioni a uffici e banche, atelier di moda e negozi di modernariato, mentre i cinesi, dalla vicina Chinatown di via Paolo Sarpi si sono estesi fino a qui. I tanti poveri che ogni giorno si danno appuntamento al Centro S. Antonio, per trovare una persona amica a cui affidare le proprie miserie, un pasto caldo, dei vestiti dignitosi che la generosità anonima di tante persone consente di raccogliere nel guardaroba del Centro. I fedeli di ogni età, classe sociale e nazione che raggiungono il santuario per incontrare Dio nella preghiera e parlare con un frate,  confessarsi e ricevere la benedizione dell'Onnipotente. I numerosi malati che hanno bisogno di cure ed esami medici presso la sede dell'ASL, proprio di lato al santuario. Coloro che si recano a trovare i loro cari defunti al Cimitero Monumentale, ma anche i tanti turisti che lo visitano come gioiello di architettura e scrigno di opere d'arte.
E poi i passanti che sostano per prendere il tram all'inizio della via, i bambini che riempiono di gioia il cortile di Qiqajon, le giovani modelle che si recano per il casting in via Maroncelli, le studentesse del Pensionato delle suore Stimmatine e gli studenti del Pensionato del nostro convento, gli impiegati e le segretarie che escono dagli uffici per la pausa pranzo, gli zingari che chiedono l'elemosina sul sagrato e al semaforo. E poi il popolo della notte, che parcheggia con fantasia lungo i marciapiedi di via Farini e davanti alla chiesa, perchè siamo a due passi da Corso Como e dai locali di tendenza della Milano che non dorme.
E poi ancora tanti tantissimi uomini e donne, che in questi decenni sono semplicemente passati di qua per caso, sono venuti apposta per un motivo importante o si sono fermati per più tempo, facendo del santuario e del convento il loro punto spirituale di riferimento. Quante persone, quante storie, quanti intrecci di vite ha visto sant'Antonio di lassù. Mi piace pensare che ne abbia parlato con Gesù, che tiene tra le braccia, indicandogli tutti quei volti che anche senza saperlo sono passati sotto il suo sguardo.
"Guarda, Gesù, quante persone passano laggiù. Sono spesso di fretta, con il loro bagaglio di preoccupazioni, di ansie per il futuro, di inquietudini. C'è anche qualche persona allegra, ma la maggior parte no, non lo è.  Qualcuno butta l'occhio verso di noi e ci manda una preghiera. Non ascoltare quelli che, feriti dalla vita o troppo facili all'arrabbiatura, ti insultano maledicendoti. Sii per tutti loro quello che sei stato per me, dolcissimo Bambino Gesù: il sorriso d'amore di Dio. Prenditi cura di loro e di tutti i loro cari  e, abbracciandoli con affetto, manda su di loro la tua benedizione".
In mezzo alla città che cresce vorticosamente verso l'alto, aggressiva metropoli di grattacieli e di boschi verticali, versione postmoderna dei giardini pensili di Babilonia, al limitare del centro storico e della periferia, in un crocevia di linee di comunicazione popolate da persone spesso non comunicanti, sant'Antonio è lì. Semplicemente sta lì, fra la terra e il cielo, segno silenzioso ma eloquente della misericordia di Dio e della sua tenerezza d'amore, faro luminoso di accoglienza verso tutti e messaggero di pace e di bene.

fr. Ernesto Dezza
Rettore del Santuario

Tratto da 
Sant'Antonio, Bollettino del Santuario di Sant'Antonio da Padova
Via Carlo Farini, 10 -  Milano
Tel. 02.65.51.145 
numero 2/2013 -  APRILE -GIUGNO
in distribuzione presso il Santuario.




domenica 2 giugno 2013

13 giugno 2013 - Milano - Festa di s. Antonio di Padova nel Santuario di Via Carlo Farini 10

LINK

13 giugno - Festa di Sant'Antonio di Padova
Santuario di Sant'Antonio a Milano
I gigli di Sant'Antonio

Festa di S. Antonio di Padova 2013

Basilica Santuario S. Antonio - via Carlo Farini, 10 – Milano

TREDICINA IN ONORE DEL SANTO

dal 1° al 13 Giugno 

3-5 giugno, ore 18.30: 

Antonio, il predicatore

fr. Pasquale Ghezzi, 

Incaricato Missioni al popolo

6-8 giugno, ore 18.30: 

Antonio, uomo di preghiera

fr. Giovanni Farimbella

9 giugno, ore 18.00

10-11 giugno, ore 18.30:

Antonio, invito alla conversione

fr. Gian Carlo Colombo, 

Penitenziere in Duomo

DOMENICA 9 GIUGNO

Ss. Messe ore 7.30 - 9.00 - 10.30 - 12.00 – 18.00

ore 16.00 “CREDO IN UNUM DEUM"

meditazione musicale della Schola Cantorum

della Basilica

in occasione della festa patronale 

MARTEDÌ 11 GIUGNO

ore 10.30 S. Messa con unzione degli infermi; 

prenotare in sacrestia presso fr. Roberto

MERCOLEDÌ 12 GIUGNO

Ss. Messe 7.00 – 8.15 – 18.30 – 20.00

ore 18.30 Rev. p. Giuseppe Bettoni, 

Vicario S. Maria Incoronata

ore 20.00 M. Rev. Mons. Giancarlo Quadri, 

Responsabile diocesano pastorale migranti

S. Messa in italiano e in singalese

Segue processione con la statua del Santo

CONFESSIONI in Santuario 8.30 - 12.00 / 15.00 - 19.00

BENEDIZIONI – PANINI E GIGLI BENEDETTI –

OGGETTI RELIGIOSI

dalle 15.00 alle 23.00 

nella ex chiesa Maria Immacolata, via Farini angolo via Quadrio


GIOVEDÌ 13 GIUGNO, SOLENNITÀ LITURGICA

Ss. Messe 7.00 - 8.15 - 9.00 - 10.30 - 13.00 - 16.30 - 18.30 - 21.00

ore 10.30 S. Em.za Rev.ma Card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

ore 16.30 Rev. p. Gilberto Zini, pavoniano, Direttore Àncora Editrice

ore 18.30 M. Rev. fr. Francesco Bravi, Ministro provinciale dei Frati Minori di Lombardia

ore 7.45 Lodi mattutine

ore 15.30 benedizione dei bambini

ore 18.00 Vespri

CONFESSIONI in Santuario 7.00 - 21.00

BENEDIZIONI – PANINI E GIGLI BENEDETTI – OGGETTI RELIGIOSI

dalle 7.30 alle 22.00

nella ex chiesa Maria Immacolata, via Farini angolo via Quadrio


Ex chiesa Maria Immacolata, via Farini angolo via Quadrio



Domenica 9 giugno 2013 - Concerto nella Basilica Santuario S. Antonio - Via C. Farini 10 Milano

Basilica Santuario S. Antonio di Padova - Via C. Farini, 10 - Milano

CREDO IN UNUM DEUM

CONCERTO SPIRITUALE


SCHOLA CANTORUM

direttore Luigi PONZI

Domenica 9 giugno 2013 - ore 16,00

INGRESSO LIBERO

domenica 28 aprile 2013

Milano - Santuario di Sant'Antonio di Padova - I Frati Minori "fuori Porta Tenaglia".

 



     Sul finire del 1800, i Frati Minori lombardi, dopo aver subito, come tutti gli altri ordini religiosi, due successive soppressioni, desideravano ristabilire in Milano una loro presenza. Ci riuscirono con uno stratagemma quando - il 1° dicembre 1870 - padre Giancrisostomo Taramelli da Bergamo, Commissario di Terra Santa a Roma, otteneva dalla Santa Sede e dal Governo dell'Ordine l'autorizzazione ad erigere, appena fuori dalle mura cittadine, una casa che fungesse da "ospizio" per i francescani della Custodia di Terra Santa, Ente riconosciuto anche dal neo-costituito Regno d'Italia.
     Nel 1871 si acquistò un terreno "fuori Porta Tenaglia" (poi Porta Volta), tra le vie Farini e Maroncelli e su questo venne edificato il piccolo ospizio che qualche anno dopo già veniva riconosciuto come convento "regolare" e anche casa di noviziato alle dipendenze dei francescani della Provincia Veneta.
     Nel frattempo, il 17 luglio 1873 era stato aperto un piccolo oratorio e il 2 maggio 1875 si poneva la prima pietra di una chiesetta dedicata a Maria Immacolata (la prima chiesa sorta in Milano sotto questo titolo), aperta sulla Via Quadrio (allora Via Mazzini) e che venne consacrata il 1° giugno dell'anno successivo.
     Una grossa novità sopraggiunse il 28 ottobre del 1898 su nuove basi, la "Provincia dei Frati Minori di Lombardia", posta sotto la protezione di San Carlo Borromeo: il conventino fuori "Porta Tenaglia" fu scelto come sede della Curia della neonata Provincia. Nel 1902 si ampliò la parte prospiciente via Maroncelli e si aggiunsero due piccole ali su Via Quadrio e Via Farini, mentre l'8 dicembre del medesimo anno si poneva la prima pietra della nuova chiesa che sarebbe stata dedicata a sant'Antonio di Padova. Il progetto fu affidato all'arch. Luigi Cesa Bianchi. Dopo soli quattro anni, il 12 giugno 1906, il beato cardinale Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, ne compiva la solenne consacrazione.
     Altri interventi - e non piccoli - si succedettero nel tempo:

  •  nel 1926 si alzò di un piano l'ala del convento su via Maroncelli
  • tra il 1932 e il 1937 il santuario fu ampliato (aggiungendo all'unica navata due "spazi laterali" sui quali furono appoggiate tre cappelle per lato) e fu edificato il campanile.
  • nel 1964 fu demolita una parte, ormai fatiscente, del vecchio conventino e fu edificato, su progetto dell'arch. Luigi Caccia Dominioni, il nuovo fabbricato prospiciente via Farini. Infine, tra il 1987 e il 1994, si procedette a un generale intervento di ripristino conservativo e di ristrutturazione della parte superstite dell'antico convento che potè così tornare ad ospitare - come era stato agli inizi della sua storia - gli uffici della Curia provinciale e dare nuovo incremento alle attività che da sempre lo caratterizzavano: l'animazione missionaria e le opere di carità sorte nel nome del santo di Padova (attenzione ai fratelli poveri con centro d'ascolto, guardaroba e mensa).  



Tratto da 
Supplemento al bollettino periodico "Sant'Antonio" 
numero 1/2013
in distribuzione presso il Santuario.


   

Milano - Santuario di Sant'Antonio di Padova - L'esterno (piazza, campanile, facciata)

     La piazza e la fontana. Il santuario è collocato al bivio di due importanti arterie cittadine: via Farini e via Maroncelli. Nel piccolo slargo che si apre davanti ad esso fu collocata nel 1932 una fontana. Opera dello scultore Giuseppe Maretto (1908-1984), essa raffigura sant'Antonio nell'atto di predicare ai pesci.

     Il campanile. sul fianco sinistro del santuario si innalza, nell'imponenza dei suoi 55 metri di altezza, il campanile edificato negli anni 1929-30 su disegno dell'arch. Ugo Zanchetta (che lo voleva come il "più bel campanile di Milano") e su cui fu collocata, il 16 ottobre del 1930, la statua raffigurante sant'Antonio nell'atto di sorreggere il Bambino Gesù. Opera dello scultore Angelo Galli, questa - realizzata in rame sbalzato e dorato - misura 5 metri di altezza (il solo Bambino raggiunge il metro e ottanta!). Il concerto di cinque campane, collocatovi a poca distanza di tempo, è opera della ditta milanese "Fratelli"Barigozzi".





     La facciata. In stile tardo-rinascimentale, si presenta con un impianto a due ordini ed è particolarmente ricercata. Nella parte inferiore si aprono le tre porte di accesso al santuario: quella centrale è sormontata da un bassorilievo collocato quando, nel 1937, il santuario fu "eretto" a Basilica romana minore.
     Nel secondo ordine - anch'esso scandito in tre parti - si colloca un balcone centrale affiancato da due finestre cieche. Nel piccolo ma ornatissimo frontone a lunetta che, poggiato su due semicolonne, sovrasta il balcone (pur esso cieco, ma con un ricchissimo ornamento di contorno) è raffigurato lo stemma francescano.
     Il balcone, a sua volta sorretto da due colonne poggianti su alti basamenti in graniglia, assume anche la funzione di protiro all'intero edificio. A ornamento del retro facciata e nello spazio del balcone e delle finestre, furono realizzate - in anni recenti - tre vetrate raffiguranti sant'Antonio di Padova (al centro), San Francesco d'Assisi (alla sua destra) e Santa Chiara (alla sua sinistra).
     Sul frontone triangolare che corona la facciata è rappresentato Sant'Antonio che porta tra le braccia il piccolo Gesù ed è circondato da una numerosa folla di devoti e supplicanti. alla sua base la scritta "DIVO ANTONIO DE PADUA DICATUM" e alla sua sommità una grande croce. Alle due estremità, quattro statue: forse immagini allegoriche raffiguranti le quattro virtù cardinali che temprano e forgiano i santi.


Tratto da 
Supplemento al bollettino periodico "Sant'Antonio" 
numero 1/2013
in distribuzione presso il Santuario.


 

Milano - Santuario di Sant'Antonio di Padova - L'interno (l'aula, il presbiterio e l'abside).

L'aula. L'interno a nave unica, ma con spazi laterali nati dalla divaricazione dei fianchi a cui si appoggiano tre cappelle per ogni lato, riprende i due ordini della facciata:

  • nel primo, le pareti sono scandite da semicolonne architravate che inquadrano archi su pennacchi e gli spazi sono ornati con angioletti che reggono festoni.
  • nel secondo è stato ricavato un matroneo le cui tribune guardano sull'interno attraverso otto leggere ed eleganti bifore, sormontate da oculi che immettono luce.
     Le decorazioni e le pitture del soffitto, con otto episodi della vita di sant'Antonio si devono al pennello di Attilio Andreoli (1877 - 1950).




     Il presbitero e l'abside. Lo sguardo è subito attratto dalla grande statua di sant'Antonio, posta la centro di quello che era un tempo l'altar maggiore. Quest'ultimo è opera dello scultore Battista De Giorgi, mentre la statua del santo - posto al centro di un tempietto semicircolare e ritratto mentre, poggiato su una nuvola e circondato da dodici angeli, reca tra le braccia il piccolo Gesù - proviene dalla bottega milanese di Giuseppe Nardini.
     Sui lati, due piccole logge poggianti ciascuna su tre possenti colonne (le uniche "intere", nel complesso del santuario) e ornate con trifore che fanno da legame tra i matronei della navata e il deambulatorio absidale. Alle loro estremità, otto statue di santi francescani. A destra: san Bonaventura da Bagnoregio, san Ludovico d'Angiò, san Bernardino da Siena e san Giacomo della Marca. A sinistra: san Pietro d'Alcantara, il beato Benvenuto da Recanati, san Giovanni da Capestrano e san Leonardo da Porto Maurizio. Sono opera dello scultore Angelo Colombo a cui si devono anche le altre ornamentazioni in cemento dell'area presbiteriale.
     I dipinti che ornano la volta e il catino dell'abside - rappresentanti la morte e la glorificazione del santo - sono anch'essi di Attilio Andreoli.
     Nel 1971, per adeguare lo spazio celebrativo alle norme liturgiche emanate a seguito del Concilio Ecumenico Vaticano II, si procedette ad una ristrutturazione del presbiterio e alla edificazione di un nuovo altare che fu poi "dedicato" il 6 dicembre dello stesso anno. Il compito fu affidato all'architetto Giovanni Muzio (1893 - 1982) e sotto la sua guida si procedette anche a un generale restauro del santuario: il raffinato e prezioso tabernacolo in marmo - un tempo al centro dell'altar maggiore - fu collocato al centro della parete sinistra e il pavimento del presbiterio fu arricchito da intarsi policromi in marmo, raffiguranti lo stemma dell'ordine francescano e altri simboli ecclesiali.
     Nell'abside: il coro ligneo dedicato alla preghiera dei religiosi, capace di 42 posti e, al centro, l'organo a tre tastiere e 43 registri (op 718 del 1955) opera della ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (VA).








Tratto da 
Supplemento al bollettino periodico "Sant'Antonio" 
numero 1/2013
in distribuzione presso il Santuario.